Dopo le ormai famosissime sette meraviglie del mondo antico, ecco una nuova classifica, le 7 meraviglie del mondo moderno, più aggiornata e “moderna”.
E’ nato tutto in seguito ad un’iniziativa della società svizzera New Open World Corporation (NOWC), che in occasione delle olimpiadi di Sidney 2000 lanciò questo curioso referendum via internet per stabilire, dopo 2.400 anni, quali potessero essere le nuove meraviglie del mondo moderno.
Bisogna precisare che le sette meraviglie antiche non rimasero escluse dalla possibilità di figurare anche nella nuova classifica. La Grande Piramide di Giza, ad esempio, da molti conosciuta con il nome di Piramide di Cheope, era riuscita ad arrivare in finale ma in ultimo fu esclusa dal concorso ed eletta “meraviglia onoraria“.
Inoltre, la lista delle 7 Meraviglie del Mondo Moderno, come stabilita dalla New7Wonders Foundation nel 2007, non è presentata in un ordine specifico basato sui voti ricevuti. Le meraviglie sono elencate in modo casuale o alfabetico, senza un ranking basato sulla popolarità o sui voti. L’obiettivo dell’iniziativa era di selezionare sette nuove meraviglie che rappresentassero le realizzazioni globali dell’ingegneria e dell’architettura, ma non di classificarle in ordine di importanza o preferenza.
Quindi, tutte e sette le meraviglie sono considerate ugualmente impressionanti e significative, ciascuna a suo modo, senza un ordine gerarchico che indichi una superiorità dell’una rispetto all’altra. La selezione mirava a celebrare il patrimonio culturale e storico globale piuttosto che a competere per il titolo di “migliore” meraviglia.
Siete curiosi di scoprire quali siano allora le 7 nuove meraviglie del mondo moderno? Ecco la lista:
La Grande Muraglia Cinese
La Grande Muraglia Cinese è una delle più grandiose strutture costruite dall’uomo, riconosciuta come una delle 7 Meraviglie del Mondo Moderno. Questo imponente sistema di fortificazioni è stato costruito e ricostruito tra il 5° secolo a.C. e il 16° secolo d.C. per proteggere i confini dell’Impero cinese dagli attacchi delle tribù nomadi del Nord e dai Mongoli. La muraglia si estende da est a ovest per oltre 21.000 chilometri, anche se la lunghezza esatta varia a seconda delle fonti, a causa delle molte sezioni costruite, distrutte, ricostruite e collegate nel corso dei secoli. La struttura è visibile anche dallo spazio ed è stata più volte fotografata da satelliti ed astronauti in orbita intorno alla terra.
Storia e costruzione
La costruzione della Grande Muraglia iniziò durante il periodo degli Stati Combattenti (475-221 a.C.), con molteplici stati feudali che costruivano muri difensivi per proteggere i loro territori. Quando Qin Shi Huang, il primo imperatore della Cina, unificò il paese nel 221 a.C., ordinò la connessione di questi muri e la rimozione delle sezioni che dividevano il suo impero. Il progetto della Grande Muraglia fu esteso e rafforzato durante le dinastie successive, soprattutto durante le dinastie Ming (1368-1644), quando la maggior parte della Grande Muraglia visibile oggi fu costruita.
Caratteristiche
La muraglia varia significativamente in termini di costruzione a seconda della topografia e dei materiali disponibili nelle diverse regioni. Le sezioni costruite durante la dinastia Ming, ad esempio, sono famose per il loro uso di mattoni e pietra, rendendo questi tratti particolarmente robusti e meglio conservati. La muraglia include lungo il suo percorso, torri di guardia, postazioni di guarnigione ed alloggi per le truppe.
Importanza culturale e turistica
Oltre alla sua ovvia importanza storica e militare, la Grande Muraglia è un simbolo potente della Cina, rappresentando l’ingegnosità e la determinazione del popolo cinese. È diventata una delle attrazioni turistiche più famose del paese, con sezioni come quella di Badaling, vicino a Pechino, che attirano milioni di visitatori ogni anno. Nel 1987 la Grande Muraglia è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, riconoscendone il valore culturale e storico universale.
Conservazione
Nonostante la sua fama e importanza, la Grande Muraglia affronta sfide significative in termini di conservazione. L’erosione causata dagli elementi naturali, il danno provocato dal turismo e l’asportazione di materiale per la costruzione di altri edifici sono fattori significativi che hanno contribuito al degrado di alcune parti della muraglia. Gli sforzi per preservarla continuano, richiedendo un equilibrio tra esigenze turistiche e la protezione di questo monumento storico senza tempo.
Città di Petra
Il sito archeologico Petra, in Giordania, è spesso descritto come la “città rosa” per il colore delle sue rocce, è una delle meraviglie più affascinanti e architettonicamente significative del mondo antico, nonché una delle 7 Meraviglie del Mondo Moderno.
Un popolo noto come i Nabatei scolpì direttamente la città di Petra nella roccia rosata del deserto, situata nella moderna Giordania, e la stabilì come loro capitale nel 4° secolo a.C. Petra divenne un importante incrocio per le rotte commerciali che collegavano l’Arabia, l’Egitto e il Levante (la regione geografica situata nell’angolo orientale del Mar Mediterraneo), facilitando il commercio di incenso, mirra e spezie.
Storia e cultura Nabatea
I Nabatei erano noti per la loro abilità nell’ingegneria idraulica, nella scultura della roccia e nella loro capacità di prosperare nel cuore del deserto. Svilupparono un complesso sistema di cisterne e condotti d’acqua per raccogliere e conservare l’acqua piovana, il che permise loro di sostenere una popolazione relativamente grande e di coltivare i terreni in una regione altrimenti inospitale.
Architettura e attrazioni principali
L’ingresso a Petra avviene attraverso il Siq, una stretta gola naturale che si snoda tra alte pareti di roccia. Alla fine del Siq, i visitatori sono accolti dalla vista dell’Al-Khazneh (“Il Tesoro”), uno dei monumenti più iconici di Petra, una facciata imponente alta 40 metri scolpita nella roccia rosa che si credeva custodisse immense ricchezze. Tuttavia, il vero scopo dell’Al-Khazneh rimane un mistero ed alcuni suggeriscono che potrebbe essere stata la tomba di un re nabateo.
Oltre all’Al-Khazneh, Petra è disseminata di centinaia di tombe, templi, un teatro romano che poteva ospitare oltre 3.000 spettatori, e il Monastero (Ad-Deir), un altro imponente edificio scolpito nella roccia situato in cima a una serie di gradini scavati sempre nella roccia.
Decadenza e riscoperta
Dopo la conquista romana nel 106 d.C., l’importanza di Petra come centro commerciale iniziò a declinare, soprattutto dopo che le rotte commerciali si spostarono verso il mare. Un terremoto danneggiò ulteriormente la città nel 363 d.C. e nel corso dei secoli, essa venne abbandonata e dimenticata dal mondo occidentale fino a quando l’esploratore svizzero Johann Ludwig Burckhardt la riscoprì nel 1812.
Importanza odierna e conservazione
Oggi, Petra è un sito del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO e una delle attrazioni turistiche più popolari della Giordania. L’UNESCO ha elogiato Petra come “uno dei patrimoni culturali più preziosi dell’umanità”. Tuttavia, il sito affronta sfide importanti di conservazione a causa dell’erosione naturale, dei danni causati dal turismo e della necessità di gestire un equilibrio tra conservazione e accessibilità.
Cristo Redentore di Rio de Janeiro
La meraviglia sicuramente più moderna delle precedenti è invece il Cristo Redentore di Rio de Janeiro. Il monumento è collocato in cima al Monte Corcovado, a 710 metri sopra il livello del mare. Inaugurato nel 1931 è una delle più famose rappresentazioni di Gesù Cristo e domina il paesaggio di Rio de Janeiro con le braccia aperte in un gesto di pace e accoglienza.
Storia e Costruzione
L’idea di costruire una grande statua religiosa sul monte Corcovado risale agli inizi del XX secolo, come simbolo di gratitudine verso Dio per aver risparmiato il Brasile dalle conseguenze della Prima Guerra Mondiale.
L’ingegnere brasiliano Heitor da Silva Costa avviò il progetto nel 1922 per commemorare il centenario dell’indipendenza del Brasile, e completò la statua nel 1931. Heitor da Silva Costa progettò la statua, mentre il francese Paul Landowski fu incaricato della creazione delle sculture.
La costruzione richiese nove anni e fu un’impresa notevole, considerando le sfide tecniche e logistiche per il trasporto del materiale sulla montagna dalle pareti molto ripide.
Caratteristiche del monumento
La statua del Cristo Redentore è alta 30 metri, con un basamento di 8 metri che porta l’altezza totale a 38 metri. Le braccia aperte misurano 28 metri da una estremità all’altra, simboleggiando l’abbraccio di Cristo alla città sottostante. La statua è costruita in calcestruzzo armato e ricoperta di triangoli di pietra sapone, materiale scelto per la sua durabilità e resistenza alle intemperie.
Significato culturale e spirituale
Il Cristo Redentore non è solo un monumento di rilevanza artistica e ingegneristica, ma è anche un simbolo potente di fede e identità nazionale per il Brasile. Rappresenta un messaggio di pace e di accoglienza che risuona con persone di tutte le fedi in tutto il mondo. La statua è un punto di riferimento per i cattolici brasiliani e un promemoria della presenza cristiana nel paese.
Attrazione turistica
Oltre al suo significato religioso e culturale, il Cristo Redentore è una delle principali attrazioni turistiche di Rio de Janeiro. I visitatori possono prendere un treno a cremagliera per raggiungere la sommità del monte Corcovado, da dove possono godere di viste panoramiche mozzafiato sulla città, sulle spiagge più importanti come Copacabana e Ipanema, e sulla vicina foresta pluviale. Di notte, la statua è illuminata, diventando un faro visibile da quasi ogni punto della città.
Conservazione
Come importante simbolo culturale e turistico, il Cristo Redentore è soggetto a costanti sforzi di manutenzione e conservazione per assicurare che rimanga in buone condizioni nonostante l’esposizione agli elementi naturali. È stato restaurato più volte per riparare danni causati da fulmini, erosione e altri fattori ambientali.
Il riconoscimento del monumento come una delle 7 Meraviglie del Mondo Moderno ha sottolineato ulteriormente l’importanza universale del Cristo Redentore non solo per il Brasile, ma per tutto il mondo, come simbolo di pace, speranza e accoglienza.
Machu Picchu
Torniamo ora indietro nel tempo al 1440 per collocare la data di costruzione del Machu Picchu, spesso definito come la “Città Perduta degli Inca”, è una delle meraviglie architettoniche più enigmatiche e affascinanti del mondo, nonché una delle 7 Meraviglie del Mondo Moderno. Situato in Perù, su una montagna a 2.430 metri sopra il livello del mare, tra le Ande e la foresta amazzonica, Machu Picchu è uno dei siti archeologici più importanti dell’Impero Inca e un simbolo iconico della civiltà precolombiana in America del Sud. Letteralmente “montagna vecchia”, Machu Picchu sembra sia stata la residenza estiva dell’Imperatore. In questo caso la fusione di luoghi sacri e mistici con panorami mozzafiato crea un effetto che non si potrebbe definire altrimenti se non meraviglioso!
Storia e scoperta
Costruito nel XV secolo, durante il regno dell’Inca Pachacuti, Machu Picchu è un capolavoro dell’architettura e dell’ingegneria, che integra il paesaggio naturale con strutture umane in modo quasi impercettibile. Probabilmente a causa della conquista spagnola del Perù, gli abitanti abbandonarono la città nel XVI secolo, e essa rimase nascosta alla conoscenza internazionale fino a quando l’esploratore americano Hiram Bingham, con l’aiuto di contadini locali, la “riscoprì” nel 1911.
Architettura e Strutture
Machu Picchu è diviso in due grandi aree: la zona agricola, composta da terrazzamenti, e la zona urbana, che contiene le principali strutture residenziali, cerimoniali e amministrative. Queste includono il Tempio del Sole, il Tempio delle Tre Finestre, l’Intihuatana (un pilastro cerimoniale che serviva come orologio solare o calendario), e la Piazza Principale. La città è costruita con una tecnica chiamata “muro a secco“, in cui le pietre sono tagliate per adattarsi senza l’uso di malta, dimostrando un’elevata competenza tecnica e una profonda comprensione dell’ingegneria sismica.
Conservazione
Nel 1983, Machu Picchu è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, in riconoscimento del suo valore universale come capolavoro dell’architettura e dell’ingegneria umana. Tuttavia, il sito affronta sfide significative in termini di conservazione, a causa dell’erosione, del rischio di frane e dell’impatto del turismo di massa. Gli sforzi per preservare Machu Picchu per le future generazioni includono restrizioni sul numero di visitatori giornalieri e la promozione di pratiche turistiche responsabili.
Importanza turistica
Oggi, Machu Picchu attira visitatori da tutto il mondo, desiderosi di ammirare la sua bellezza, di esplorare le sue strade e strutture, e di sentire la presenza quasi palpabile della storia che permea il sito.
La camminata lungo il Cammino Inca, che conduce a Machu Picchu attraverso antichi sentieri, è un’esperienza particolarmente popolare, offrendo viste spettacolari e un senso di connessione con il passato.
Chichén Itza
Passando dagli Inca ai Maya, arriviamo alla quinta meraviglia del mondo moderno: Chichén Itza è un sito archeologico maestoso che testimonia l’ingegnosità e l’arte della civiltà Maya. Situato nella penisola dello Yucatan, in Messico, rappresenta una delle più grandi città Maya ed è una delle 7 Meraviglie del Mondo Moderno.
Chichén Itzá è un esempio eccezionale dell’avanzata cultura Maya che fiorì tra il 600 e il 1200 d.C., prima di entrare in un periodo di declino, durante il quale la città fu abbandonata. La sua architettura, arte, e monumenti rivelano l’influenza di diverse culture mesoamericane, specialmente nei periodi successivi della sua storia, quando entrò in contatto con i Toltechi.
Storia e significato
Chichén Itzá fu un centro di culto e pellegrinaggio, oltre che un hub commerciale e politico di grande importanza. Il suo nome significa “alla bocca del pozzo degli Itzá“, con riferimento al Cenote Sagrado (Cenote Sacro), un profondo pozzo naturale che si credeva fosse una porta per il mondo sotterraneo e che giocava un ruolo centrale nei rituali religiosi, inclusi sacrifici umani.
Architettura e strutture principali
Il sito è noto per le sue straordinarie strutture architettoniche, che includono:
- El Castillo (o Tempio di Kukulkán): Una piramide a gradoni che domina il sito, dedicata alla divinità serpente piumata Kukulkán. Durante gli equinozi di primavera e autunno, l’ombra proiettata dai gradoni della piramide crea l’illusione di un serpente che scende, un esempio straordinario dell’accuratezza astronomica e della maestria ingegneristica Maya.
- Il Gran Juego de Pelota: Il più grande campo da gioco per la palla mesoamericano conosciuto, dove si svolgevano giochi rituali che spesso finivano con il sacrificio dei giocatori o dei capitani delle squadre perdenti.
- El Caracol: Un osservatorio astronomico circolare che dimostra la sofisticata conoscenza astronomica dei Maya, utilizzato per tracciare i movimenti del sole, della luna e dei pianeti.
- Il Tempio dei Guerrieri: Un’imponente struttura circondata da colonne scolpite, raffiguranti guerrieri, e sormontata da una statua di Chac Mool, una figura reclinata che teneva probabilmente un piatto per ricevere offerte di cuori umani.
Conservazione e importanza turistica
Chichén Itzá è uno dei siti archeologici più visitati del Messico, attirando turisti da tutto il mondo che vengono per ammirare le sue imponenti piramidi, templi, e palazzi. Il sito è un importante testimone della complessità e dell’ingegnosità delle civiltà precolombiane in America. Nel 1988, Chichén Itzá è stato riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, per il suo straordinario valore culturale e la sua importanza storica. Gli sforzi di conservazione mirano a proteggere e preservare il sito per le future generazioni, mantenendo la sua integrità nonostante le sfide poste dal turismo di massa e dall’erosione naturale.
Colosseo
Ma pensavate che l’Italia potesse mancare in questa nuova classifica delle meraviglie del mondo? Il Colosseo è pur sempre il più grande anfiteatro del mondo e rimane uno dei simboli più potenti ed evocativi dell’Impero Romano e uno dei monumenti più famosi e riconosciuti a livello mondiale.
Il Colosseo, conosciuto anche come l’Anfiteatro Flavio, è un’icona indiscussa di Roma e d’Italia, nonché una delle 7 Meraviglie del Mondo Moderno. Questo imponente monumento dell’architettura e dell’ingegneria antica è situato nel centro della città di Roma e rappresenta uno dei migliori esempi di anfiteatro romano, nonché il più grande mai costruito nell’Impero Romano.
Storia e costruzione
L’imperatore Vespasiano avviò la costruzione del Colosseo intorno al 70-72 d.C., e il suo successore e figlio, Tito, la completò nel 80 d.C. Durante il regno di Domiziano, fratello di Tito, furono apportate ulteriori modifiche. Conosciuti come la dinastia Flavia, questi tre imperatori diedero il nome originale di Anfiteatro Flavio al Colosseo, che venne utilizzato per ospitare spettacoli di gladiatori e altre forme di intrattenimento pubblico, come giochi di simulazione navale, caccia di animali, esecuzioni, ricostruzioni di famose battaglie e drammi basati sulla mitologia classica.
Architettura e design
L’anfiteatro è una struttura ellittica che misura circa 189 metri di lunghezza, 156 metri di larghezza e 48 metri di altezza, con una capacità di ospitare circa 50.000-80.000 spettatori. Il design del Colosseo era rivoluzionario per il suo tempo, con l’uso estensivo di archi e volte in calcestruzzo per supportare la struttura massiccia. Aveva quattro livelli di sedute, divisi secondo lo status sociale degli spettatori.
Significato culturale
Il Colosseo non è solo un capolavoro architettonico ma anche un simbolo potente della grandezza e dell’ingegnosità dell’Impero Romano. È un ricordo tangibile della vita sociale e politica dell’antica Roma, riflettendo l’importanza dei giochi pubblici e degli intrattenimenti nell’antica società romana.
Conservazione e turismo
Nel corso dei secoli, il Colosseo ha sofferto di saccheggi, terremoti e vandalismo, ma rimane oggi uno dei monumenti più famosi e riconoscibili al mondo, attirando milioni di visitatori ogni anno. È stato soggetto a numerosi progetti di restauro per preservarne la struttura e l’integrità per le future generazioni. Nel 1980, il Centro Storico di Roma, inclusi il Colosseo, il Foro Romano e il Palatino, è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell’Umanità UNESCO.
Taj Mahal
A chiudere la classifica, ecco il Taj Mahal: il famoso e bellissimo mausoleo indiano fatto erigere dall’imperatore Moghul Shah Jahan in memoria della sua moglie preferita, Mumtaz Mahal, che morì nel 1631 dando alla luce il loro 14° figlio.
Il Taj Mahal è situato ad Agra, nell’India settentrionale, è un mausoleo di marmo bianco che incarna la purezza dell’amore romantico ed è una delle 7 Meraviglie del Mondo Moderno. La costruzione del Taj Mahal iniziò nel 1632 e fu completata nel 1653, coinvolgendo migliaia di artigiani, architetti ed ingegneri provenienti da tutto il mondo islamico.
Architettura e Arte
Il Taj Mahal è noto per la sua simmetria perfetta, le proporzioni armoniose e il ricco simbolismo islamico. La struttura principale è costruita in marmo bianco che cambia colore a seconda della luce del sole o della luna, circondata da quattro minareti inclinati leggermente verso l’esterno per proteggere il mausoleo in caso di crollo.
Il complesso include anche un grande giardino con un canale d’acqua che conduce al mausoleo, simboleggiando il paradiso islamico, e diverse altre strutture, tra cui una moschea e un guest house.
Le superfici del Taj Mahal sono riccamente decorate con intarsi di pietre semipreziose, che formano intricate decorazioni floreali e geometriche, nonché calligrafia araba che include versetti del Corano. Queste decorazioni non sono solo esteticamente piacevoli ma portano anche significati simbolici profondi legati alla spiritualità e alla visione cosmologica islamica.
Il Taj Mahal è considerato il capolavoro dell’architettura Moghul, un’era che vide una fusione senza precedenti di arte islamica, persiana, ottomana, indiana e turca. Rappresenta l’apice della letteratura, dell’arte e dell’architettura moghul sotto Shah Jahan, ed è un simbolo duraturo dell’amore, della perdita e del lutto.
Conservazione e turismo
L’UNESCO ha designato il Taj Mahal Patrimonio dell’Umanità nel 1983, riconoscendolo come “il gioiello dell’arte musulmana in India e una delle opere d’arte universalmente ammirate del patrimonio dell’umanità”.
Nonostante la sua popolarità tra i turisti, il Taj Mahal affronta sfide di conservazione, inclusa la minaccia della pioggia acida dovuta all’inquinamento, che può danneggiare la sua facciata di marmo bianco. Gli sforzi di conservazione e i programmi di restauro sono in corso per preservare questo monumento per le future generazioni.
Quale sarà la prima meraviglia del mondo moderno che andrete ad ammirare? Senza dubbio tutte valgono la pena di essere nella lista…ma anche di essere viste almeno una volta nella vita 😉