Il Parco Nazionale Timanfaya è una grande area naturale che si trova a cavallo tra Tinajo e Yaiza, a Lanzarote. È così esteso da occupare la gran parte della zona a sud ovest dell’Isola di Lanzarote ed è un mix di bellezze geologiche e faunistiche da visitare almeno una volta nella vita.
Si estende per oltre cinquanta chilometri quadrati e si caratterizza per un gigantesco substrato geologico di origine vulcanica. Nonostante un passato turbolento dal punto di vista delle eruzioni oggi è un’area sicura anche se le temperature rilevate a poco meno di tredici metri di profondità segnano i seicento gradi centigradi. Ciò nonostante le ultime pericolose eruzioni si verificarono nella prima metà del 1700, durante gli anni trenta e nel 1824.
Timanfaya – Una riserva naturale di grande valore scientifico
A partire dal 1993 è stato riconosciuto dall’UNESCO come territorio e riserva biosferica. Per questo è un punto di grande attrattiva per studiosi e appassionati di geologia. La sua conformazione vulcanica gli è valsa il nome di “Montagne del Fuoco”
La storia del Parco è legata al suo lungo e interminabile processo eruttivo che ne ha cambiato radicalmente la morfologia, lasciando sommersa da ceneri e lava una gran parte di isola. Il paesaggio prodotto dalle eruzioni si estende per quasi duecento chilometri quadrati mentre l’area vera e propria del Parco di Timanfaya copre solamente le zone dove si sono verificate le eruzioni più rilevanti.
I segni di questi fenomeni sono tutt’ora visibili
Le eruzioni si caratterizzano per grandi colate di lava a scorrimento differenziato in base alla viscosità dei fluidi fuoriusciti. In questo modo sono nati passaggi vulcanici che sono rimasti inalterati nel tempo e che, con gli anni, hanno dato vita a interessantissimi processi di colonizzazione faunistica e vegetale. È per questo che nel 1974 l’intera area è stata dichiarata come Parci Nazionale, poi rilevato anche dall’UNESCO.
Grazie al processo vulcanico negli anni le aree sterminate sono diventate fertili e, per questo, gran parte dei terreni è stata destinata alle coltivazioni agricole, soprattutto di vigneti. L’esempio più eclatante è quello di La Geria dove i vigneti sono interamente coperti di sabbia vulcanica ma sono in grado di dare vita a vini eccellenti prodotti e venduti in queste zone.
Un’altra particolarità del Parco è quella delle “anomalie geotermiche” ovvero delle temperature superficiali insolite che vengono alterate dal sottosuolo. Nello specifico si sono create camere magmatiche poco profonde che danno vita a fenomeni naturali molto particolari. Tra questi vi è l’isolotto di Hilario dove le anomalie geotermiche danno vita ai famosissimi geyser o alle dimostrazioni di cucina del cibo a terra.
Per gli appassionati lo spettacolo più interessante è quello delle sacche termiche sotterranee che danno vita a una sorta di spettacolo luminoso visibile soprattutto di notte e dovuto al passaggio sotterraneo dell’acqua.
Timanfaya – El Diablo e il ristorante
Il simbolo del Parco è “El Diablo” una struttura realizzata dall’artista César Manrique. Si tratta di un solido a pianta circolare con facciate in vetro che illuminano e mostrano il paesaggio vulcanico attraverso un piacevole effetto molto scenografico. È possibile ammirarla presso l’omonimo ristorante, aperto tutti i giorni solo per pranzo e dove, come raccontano i turisti, non c’è molta scelta su cosa mangiare. Si tratta di un ristoro di passaggio in cui soffermarsi ad ammirare la statua e ricaricare le energie per ripartire alla scoperta delle bellezze del Parco.
Per chi volesse esplorare il Parco è opportuno sapere che solo un’area di meno di venti chilometri quadrati è accessibile ai turisti. Si tratta di una zona con strade tracciate in cui sono concentrate le bellezze geologiche e geomorfologiche più rilevanti: grotte, colate di lava e fornaci naturali.
Il Percorso dei Vulcani e il giro in cammello
Tutti i vulcani sono inattivi ma sotto di essi giace ancora una grande massa magmatica per la quale le istituzioni locali hanno ideato il cosiddetto “Percorso dei Vulcani”. Si tratta di un tour breve di circa quaranta minuti e a bordo di un autobus attrezzato che permette di girare le zone più “fragili” del Parco.
In alternativa è possibile prendere parte alle escursioni di Tremesana e Litoral. La prima si estende su circa due chilometri e richiede una prenotazione preventiva per partecipare. La seconda, quella del Litoral, consente anche l’accesso autonomo ed è un percorso facile che tratteggia la costa.
Infine la vera attrazione del Parco sono le escursioni in cammello. Difatti è possibile osservare i vulcani di Lanzarote standosene appollaiati sui cammelli addestrati al costo di circa 12€ a persona e per passeggiate di circa venti minuti. I cammelli attirano circa un milione di persone ogni anno per cui conviene dirigersi sulla zona di prenotazione molto presto…altrimenti ci sarà parecchio da aspettare!