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“…Ma la cosa più bella di San Francisco sono i suoi abitanti: basta girare per la città in autobus per incontrare un vero mosaico di umanità” recitava uno dei personaggi nella popolarissima serie TV cult “How I meet your mother”. Per esempio non è raro trovare persone ferme sul Golden Gate Bridge ad ammirare le coraggiose gesta dei surfisti sulla baia sottostante.
Il ponte simbolo della città
Il Golden Gate Bridge è l’iconico ponte sospeso che sovrasta proprio il Golden Gate, uno stretto che unisce la Baia di San Francisco all’Oceano Pacifico. Questo ponte unisce l’omonima penisola con la zona sud della Marin County. Fu terminato in piena guerra mondiale, precisamente nel 1937 e si presenta oggi come un’imponente struttura di quasi tre chilometri di lunghezza e quasi due di altezza. Sotto il ponte calpestabile quasi settanta metri di vuoto separano le persone dall’acqua e dai surfer intrepidi che volteggiano sulle onde quando c’è un po’ di buon vento. Una cosa che non tutti sanno di questo ponte è l’insolita scelta del colore, tra il rosso e l’arancione. Come mai proprio questo insolito colore? Sembrerebbe che, in caso di nebbia, i materiali colorati in questo modo siano decisamente più visibili!
La storia dall’idea all’inaugurazione
L’idea del ponte di collegamento tra San Francisco e Marin County fu dell’ingegnere Wilkins, James Wilkins per l’esattezza. Egli sosteneva che la traversata sullo stretto fosse più agile e sicura tramite un ponte anziché via mare, con i traghetti. Il nome del ponte, invece, è merito dell’ingegnere M. H. O’Shaughnessy. A prendersi i meriti dell’edificazioen, tuttavia, sarà Joseph Baermann Strauss, un altro ingegnere con più di cinquecento ponti mobili progettati in carriera. Nella sua esperienza, tuttavia, c’erano stati solamente piccoli ponti per l’entroterra per cui questa divenne molto più di un semplice ingaggio ma una vera e propria sfida alla forza di gravità.
Strauss impiegò dieci anni per raccogliere informazioni e sostenitori con i quali dare vita al progetto che, inizialmente, prevedeva una mensola sospesa da due grandi travi connesse tra loro da un segmento centrale in sospensione. Dopo una serie di rimandi, rinvii, revisioni e scadenze Strauss riuscì a rispettare gli accordi del committente, completando il ponte nell’aprile del 1937. Un mese dopo il Golden Gate Bridge fu ufficialmente aperto ai pedoni e, il giorno successivo all’inaugurazione, Roosevelt diede ufficialmente il via al transito dei veicoli.
San Francisco – I surfisti del Golden Gate Bridge
Quanto ai surfisti del Golden Gate abbiamo scoperto che si tratta di una delle mete più pop in cui sfidare le onde. Nessun turista dovrebbe perdersi questo spettacolo! In pratica i surfisti raggiungono i piedi del ponte dove sorge un ex installazione militare, presente proprio dai tempi dell’edificazione del Golden Gate. Da qui si arrampicano su una serie di rocce grandi e scivolose per poi arrivare finalmente in acqua, dove si dilettano a cavalcare le onde davanti gli occhi sbigottiti dei turisti e degli abitanti del posto. Gli esperti di questo sport sanno bene che qui la marea è piuttosto pericolosa e difficile da domare perché in men che non si dica, puoi ritrovarti in mare aperto o scagliato sulle rocce a riva. Per questo è il luogo ideale per i surfisti di una certa esperienza, ovvero quelli che sanno destreggiare le maree e che conoscono bene cosa succede quando cambia il vento.