Il viaggio e la scoperta di nuovi luoghi è senza dubbio un elemento che ha costituito una costante nell’esistenza dell’uomo, sempre alla ricerca di emozioni inedite e paesaggi incantevoli. Ma cosa sarebbe il viaggio se l’ambiente naturale dovesse a poco a poco subire effetti devastanti? Se non ci fosse più nulla da ammirare e l’ossigeno iniziasse a mancare sempre di più? Cosa accadrebbe a noi tutti? Per quale motivo abbiamo sempre fatto così tanta fatica nel comprendere che l’ambiente merita rispetto, se non addirittura una devozione incondizionata?
Il Patto dei sindaci, lanciato dalla Commissione Europea per sostenere gli sforzi compiuti da ogni ente locale nell’attuazione di specifiche politiche atte a rilanciare l’energia sostenibile, si muove in questa direzione, al fine di sottolineare ancora una volta la necessità impellente di mitigare gli effetti conseguenti al cambiamento climatico. L’80% dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 sono infatti associati alle attività urbane ed è indispensabile che ogni ente locale intervenga in prima persona per ridurre l’impatto ambientale.
Ma come si traduce questa misura? In che modo i firmatari del Patto dei sindaci dovranno agire per riuscire a raggiungere gli obiettivi prefissati? Tutti gli enti coinvolti si sono impegnati a preparare un inventario di base delle emissioni e a presentare, entro l’anno successivo alla firma, un piano d’azione per l’energia sostenibile.
Tutto questo si tradurrà in ambiente e qualità della vita più sani, una maggiore indipendenza energetica grazie all’impiego di energie rinnovabili, ma anche la creazione di posti di lavoro stabili e non subordinati alla delocalizzazione e una maggiore indipendenza economica.
Si tratta quindi di un’iniziativa di rilievo nel panorama di un’Europa che un po’ alla volta si sta sensibilizzando sempre più nei confronti delle problematiche relative all’impatto ambientale e sembra intenzionata a continuare a percorrere una strada la cui direzione è senza dubbio degna di approvazione!